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In prova Sram GX 2x11v DA http://news.cycling.it/ In prova Sram GX 2x11v DA http://news.cycling.it/

In prova Sram GX 2x11v DA http://news.cycling.it/



Nel mondo del mountain biking due sono le aziende che si contendono il mercato della componentistica: la prima, più antica (1921), è la giapponese Shimano, l’altra è la “giovane” (1987) Sram, americana, con sede in Illinois, a Chicago, dove si decide lo sviluppo dei prodotti per le bici da strada, ciclocross, da turismo e per il mountain biking. Sram è nata con un prodotto che ne ha fatto la sua fortuna, il comando cambio rotante poi denominato Grip Shift, fin da subito sviluppato con grande attenzione ai particolari; nel tempo, crescendo, l’azienda ha poi acquisito numerosi marchi iniziando con RockShox, ovvero forcelle e ammortizzatori per le mountain bike. È stata in seguito la volta di Truvativ, specializzata in guarniture, curve, attacchi e reggisella; poi Avid, che all’epoca aveva i freni V-brake più belli e funzionali (e costosi); è arrivata anche Zipp, mitica azienda produttrice di ruote, guarniture e accessori per le bici da strada, specializzata nei materiali compositi; infine il marchio Quarq, produttore di misuratori di potenza applicati alle pedivelle, con un catalogo che comprende tutte le specialità. Insomma, Sram è diventata in pochi anni un vero gigante che può praticamente vestire quasi al completo il telaio di una bicicletta, escludendo al momento sella, pedali e coperture. Dal quartier generale di Chicago si migliorano e rinnovano continuamente i prodotti in catalogo: del resto, come non potrebbe essere diversamente, per riuscire a rimanere ai massimi vertici mondiali in tutte le specialità? I tecnici Sram operano su ogni singolo componente cercando di migliorarlo nella sua funzionalità, praticità, ergonomia ed estetica, riuscendo quasi sempre a raggiungere un risultato finale perfetto per ogni tipo di prestazione e utilizzo. I migliori specialisti internazionali del cross country, enduro e della DH (per non parlare delle altre discipline) provvedono poi a fornire costantemente i loro feedback, in modo che al termine della catena l’utilizzatore finale - che è sempre più attento a tutti gli aspetti, non solo all’affidabilità di un prodotto - possa avere tra le mani i componenti che meglio si adattano al proprio stile di guida. 

GX: 1x11, 2x11, 2x10 
La trasmissione GX è l’ultima creatura sviluppata nella famiglia dei gruppi Sram a 11 velocità, e a differenza degli altri sistemi monocorona della stessa casa (XX1, X01, X1), il GX - sacrilegio! - può essere configurato anche nelle versioni 2x11 e persino 2x10, con la doppia corona. Ma come? Non è stata Sram a introdurre prima la semplice doppia al posto dell’imperante (e oramai scomparsa) tripla e poi a dire che bastava un solo ingranaggio davanti abbinato a 11 pignoni dietro? Sì, è proprio così, ma ai piani alti della nuova sede di Chicago si sono anche resi conto che non tutti i biker hanno intenzione di passare al sistema “1x”, ed ecco allora che il nuovo gruppo GX entra in catalogo a formare la base dell’offerta nel settore 11v con la duplice opzione “1x” e “2x”, ovvero con la singola e anche la doppia, nell’ultimo caso creando un prodotto che nel mercato al momento ha due soli concorrenti, ovvero i sistemi Shimano 2x11 dell’XTR e del Deore XT. E per arrivare a coprire una fascia ancora maggiore di bici mid-level, ha aggiunto anche l’opzione 2x10. Davvero ecumenico, universale, questo nuovo GX. Siccome il GX monocorona l’abbiamo già provato con grande soddisfazione su alcune bici del 2016... 

Potete leggere il test completo della trasmissione Sram GX 2x11 sul numero di febbraio di Mountain Bike World, in edicola oppure su tablet e smartphone Apple e Android. 




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